venerdì 29 giugno 2012

Nerviano: «Giudicate per le nostre ricerche»


Segnaliamo un interessante articolo di Avvenire a firma Vito Salinaro:

Obiettivo cancro. Pubblicazioni, congressi, attività di laboratorio, e poi brevetti e molecole in preclinica; i 170 ricercatori e gli altri 350 dipendenti di Nerviano Medical Sciences (Nms) lavorano affinché i tumori siano sempre più curabili. Lo fanno da 50 anni. Mezzo secolo in cui hanno scritto pagine importanti nella storia della letteratura scientifica. Una ragione in più per mostrarsi indignati quando il nome del Centro, a due passi da Milano, viene accostato solo a gestioni inefficienti o a sprechi (che pure non sono mancati).


È capitato spesso di recente. Soprattutto quando, nel dicembre 2010, la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (che nel 2004 lo eredita dal colosso statunitense Pfizer) cede a titolo gratuito la struttura alla Regione Lombardia che ne diviene nuovo azionista di riferimento. Accollandosi, però, anche un debito importante. Di quelli che fanno gridare allo scandalo: si parla di 180 milioni. Di questi, in realtà, 120 sono solo temporaneamente iscritti tra le passività perché si tratta di crediti autoliquidanti, destinati cioè ad estinguersi, mentre i restanti 60 milioni sono debiti effettivi. La Regione, che ha inserito Nms nella Rete oncologica lombarda, si è impegnata a stanziare 5 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni.


Ma Nerviano non è solo debiti: è anche un ingente patrimonio immobiliare, che insiste su 100mila metri quadrati, la sua ricerca - ben 22 le molecole in fase preclinica - ha un valore riconosciuto, e finanziarlo significa valutare le ricadute, anche di carattere sociale, che deriveranno dal rilancio di uno dei fiori all’occhiello della ricerca italiana. In questa prospettiva, la decisione della Regione Lombardia assume un altro rilievo. L’accordo con il massimo ente territoriale lombardo rappresenta uno dei tre cardini della fase di rilancio di Nms, che prende corpo nel 2009 con il nuovo board guidato da Alberto Sciumè (presidente) e Luciano Baielli (amministratore delegato). Gli amministratori battezzano la nuova fase ottenendo di un finanziamento di 30 milioni erogato da Unicredit.


Il secondo pilastro su cui poggia il futuro di Nerviano passa dalla nuova struttura organizzativa costituita da società di capitali autonome e da un consorzio - "Infra" - che ne gestisce funzioni comuni, dalla riduzione del 35% dei costi generali e dal recupero di "profittabilità". I risultati sono tangibili: nel 2009 Nms perde 70 milioni di euro, due anni dopo "solo" 15 milioni, e un’ulteriore riduzione del rosso è prevista al 31 dicembre 2012. Nei prossimi tre anni gli amministratori vogliono andare oltre il pareggio di bilancio riportando il Centro in utile.


Il terzo pilastro è dato dallo scioglimento del vincolo di prelazione che legava Pfizer a Nms. Ma qui occorre fare un passo indietro: nel 2004, infatti, la casa farmaceutica a stelle e strisce, dismettendo il suo impegno in Lombardia, offre una dote di 200 milioni di euro ai nuovi proprietari (Figli dell’Immacolata Concezione) e un fatturato garantito di altri 50 milioni per il 2004. Insomma, un "tesoretto" complessivo da 250 milioni. Soldi che non evitano il tracollo dei conti e che, tuttavia, impongono a Nms un diritto di prelazione riservato a Pfizer sui risultati delle ricerche condotte in Nms. Con lo scioglimento di questo vincolo (maggio 2010), Nerviano può affrontare il mercato in condizioni di piena competitività.


Non a caso, un mese dopo il superamento del patto con gli americani, viene siglata un’intesa con Guizhou Yibai Pharmaceutical Co. per la cessione dei diritti di sviluppo di una molecola antitumorale sul mercato cinese. E nel febbraio 2011 Nms firma un accordo per la cessione di una molecola a Genentech (Gruppo Roche); un mese dopo una trattativa simile va in porto con Novartis. Alla fine del 2011 due grandi nomi della ricerca mondiale, gli italiani Carlo Maria Croce (direttore dell’Istituto di Genetica del Comprehensive Cancer Center dell’Ohio State University) e Mauro Ferrari (considerato il "padre della nanomedicina") entrano nell’orbita di Nerviano: il primo come vice presidente, il secondo sulla base di un accordo di collaborazione internazionale con l’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Passerà anche da loro il futuro della prima azienda italiana indipendente del settore.



Tratto da Avvenire.it

mercoledì 27 giugno 2012

Comunicato Stampa del Coordinamento delle RSU


NMS di nuovo in emergenza: per intanto saltano stipendi e 14a


Durante l'odierno incontro delle RSU e delle Organizzazioni Sindacali regionali e territoriali con l'Amministratore Delegato dell'azienda ci è stato annunciato che il Gruppo NMS non è in grado di pagare gli stipendi e la 14a alla normale scadenza prevista per il mese di giugno.


La motivazione addotta è il rifiuto delle banche creditrici a rinegoziare il debito accumulato dalle precedenti gestioni, cosa che mette in discussione pesantemente il funzionamento dell'azienda e che rischia di impedire il rilancio di NMS privandola del tempo necessario per poter rientrare del debito.


Riteniamo grave la scelta delle banche perchè gli istituti di credito non possono pensare di scaricare sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori le tensioni finanziare di cui sono oggetto.


Al centro dell'incontro è stata anche la mancanza di un piano industriale complessivo per rendere autosufficiente NMS, che è stato più volte sollecitato dalle organizzazioni sindacali e presentato solo in piccola parte.


Per superare questa crisi finanziaria, che è reale e gravissima, è necessario un'assunzione di responsabilità di tutto il managment dell'azienda ed un coinvolgimento del Sindacato e delle RSU che non si limiti a gestire le emergenze, ma che preveda una discussione reale e approfondita sul modello organizzativo e strategico dell'azienda.


Questo perchè le lavoratrici ed i lavoratori di Nerviano vogliono garanzie sul loro posto di lavoro non solo per i prossimi mesi ma anche per i prossimi anni, nel quadro dei ripetuti annunci di Regione Lombardia sulla messa in sicurezza di NMS.


Nel ribadire l'impegno a sostenere il rilancio del centro il Sindacato e le RSU del gruppo NMS chiedono alle Istituzioni ed alle forze politiche regionali un impegno perchè gli istituti di credito diano la disponibilità a rinegoziare il debito pregresso.


Come Organizzazioni Sindacali e RSU riconfermiamo anche la disponibilità ad entrare nel merito di un progetto industriale (non assistenziale) che complessivamente punti alla riorganizzaione dell'azienda, convinti che una integrazione stretta e sinergica tra la ricerca farmaceutica di NMS ed il sistema sanitario lombardo possa rappresentare un modello innovativo in cui entrambe le parti traggono vantaggi e costituire così un'alternativa all'attuale desertificazione della ricerca farmaceutica in Lombardia.


L'Assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Gruppo NMS (600 addetti) ha proclamato lo stato di agitazione ed è pronta ad intrapendere decise azioni di mobilitazione nel caso non arrivino a breve risposte concrete sulla continuità delle attività aziendali, soprattutto dopo tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti per salvaguardare il più grande centro di ricerca oncologica in Italia.


Il Coordinamento delle RSU del Gruppo NMS
Le Organizzazioni Sindacali di Categoria Cgil-Cisl-Uil Regionali e Territoriali
Nerviano, 27 giugno 2012

venerdì 15 giugno 2012

Comunicato Stampa del Coordinamento delle RSU del Gruppo NMS


 Attività del Gruppo NMS e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica
 
Le ricercatrici ed i ricercatori del Gruppo Nerviano Medical Sciences (NMS) sono stupiti delle polemiche apparse in questi giorni a proposito dei costi sopportati dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica per salvaguardare le attività del Centro di Ricerca e Sviluppo di Nerviano e, soprattutto, non intendono prestarsi a strumentalizzazioni di qualunque natura ad uso di battaglie politiche.

Occorre precisare che attualmente, e per quanto a nostra conoscenza, gli investimenti che si stanno facendo a Nerviano servono a NMS per supportare le attività di ricerca preclinica nell'ambito della Rete Oncologica Lombarda (ROL) su specifici progetti (più di una ventina) ed a contribuire alla scoperta, sviluppo e produzione di farmaci oncologici che saranno poi utilizzati dalle strutture ospedaliere della ns.regione e non solo.

A Nerviano sono in gioco ca.600 posti di lavoro altamente qualificati, che si possono preservare attraverso il progetto di utilizzo nell'ambito della ROL delle competenze e delle tecnologie presenti a Nerviano, che sono un patrimonio nazionale ma che altrimenti andrebbero perdute. E' per questa idea avanzata di integrazione tra ricerca clinica e preclinica che le Organizzazioni Sindacali, le RSU e le Lavoratrici ed i Lavoratori del centro si sono battuti in questi anni.

E' per questi motivi che le RSU del Gruppo NMS chiedono a tutti chiarezza sull'interesse o meno di garantire l'attività di uno dei più grossi centri di ricerca e sviluppo di farmaci antitumorali presenti in Europa, sicuramente l'unico in Italia. Da parte nostra è altrettanto chiaro che questo debba avvenire nel rispetto delle regole di trasparenza e legalità a cui tutti devono conformarsi.

Come Organizzazioni Sindacali e come RSU siamo sempre disponibili a confrontarci nel merito con tutti i Partiti che vogliano conoscere la situazione del Gruppo NMS e facciamo appello al senso di responsabilità delle forze sociali e politiche per salvaguardare un bene comune così importante.


Il Coordinamento delle RSU del Gruppo NMS
Nerviano, 15 Giugno 2012




A seguire alcune delle recenti prese di posizione a proposito di NMS e della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica
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Finlombarda e Fondazione biomedica di Nerviano: cosa li accomuna? I soldi e i Cda

Pubblicato in  da eccellente
Questo post è interamente dedicato alla Fondazione regionale per la ricerca biomedica istituita nel 2011 da Regione Lombardia per risollevare le sorti del Nerviano Medical Sciences. Un’operazione che, secondo Formigoni, sarebbe avvenuta senza spese da parte della Regione ma che invece, dopo nemmeno un anno, potrebbe essere costata ben otto milioni di euro.
Ricapitoliamo le puntate precedenti per capire meglio di cosa stiamo parlando. Tutto ebbe inizio nel 2004 quando la Nerviano Medical Sciences, allora di proprietà della multinazionale farmaceutica Pfizer, in gravi difficoltà economiche, venne acquistata simbolicamente per dieci euro dalla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, già ai vertici della gestione di diversi istituti sanitari e di ricerca. Nonostante la Congregazione vi investa grandi somme di denaro provenienti dai fondi dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma (tra i più importanti istituti dermatologici d’Italia), il bilancio della struttura rimane comunque in passivo.
Nel 2011 le condizioni economiche della NMS sono disastrose: i debiti ammontano a 180 milioni di euro e si registra una perdita annuale di oltre 30 milioni. Ed è qui che entra in campo la Regione Lombardia. Il 26 ottobre 2011 il presidente Formigoni ufficializza la nascita di una fondazione regionale per la ricerca biomedica nata con lo scopo di rilanciare il Nerviano Medical Sciences e di non disperdere le risorse interne che lo hanno contraddistinto nella ricerca medica. In quella occasione Formigoni assicura i lombardi sul costo dell’operazione sostenendo che nemmeno un euro del bilancio regionale sarebbe stato speso per questa causa. Tutto ciò nonostante la legge precisi che i debiti di un’azienda vengono ceduti assieme alla proprietà. Nel giro di pochi giorni vengono nominati i tre membri del consiglio di amministrazione: l’avvocato Alberto Sciumè, nella veste di presidente, affiancato da Angelo Fracassi e Marco Nicolai.
Apriamo una parentesi sulla figura di Alberto Sciumè: un nome che non risulterà familiare ai più, ma Sciumè che ricopre numerosi incarichi di spessore nel sistema di potere formigoniano. Oltre ad essere presidente della Fondazione regionale per la ricerca biomedica, infatti, è presidente della Nerviano Medical Sciences s.r.l. e di una sua partecipata, la Nerviano Medical Scienses 2009 s.r.l.. È vicepresidente della società per azioni autostrade centro padane. È presidente della Stradivaria S.p.a., nominato dall’amministrazione provinciale di Cremona, il cui presidente Massimiliano Salini è politicamente vicino a Formigoni. È presidente del collegio dei revisori in Finlombarda gestioni, partecipata al 75% da Finlombarda S.p.a.
Dopo qualche mese le enormi difficoltà di liquidità che attanagliano il bilancio della NMS, i vertici richiedono nuovamente l’intervento della Regione. E difatti con una  delibera datata 4 aprile 2012 la Giunta autorizza Finlombarda s.p.a. a concedere un finanziamento di 8 milioni di euro che il centro di Nerviano a sua volta dovrà restituire nei tre mesi successivi a tassi in linea con le attuali condizioni di mercato.
Siamo a giugno: manca ormai poco alla scadenza dei tre mesi.
Della situazione economica del centro abbiamo notizie tramite i giornali che ci informano dell’incertezza riguardo alle disponibilità finanziarie che hanno costretto per più di un mese il personale a pulire personalmente uffici, spazi comuni e bagni.
Ed ecco la novità: Regione Lombardia, con una delibera 6 giugno 2012, “ha ritenuto opportuno consolidare la posizione finanziaria della Fondazione” con un finanziamento di 8 milioni di euro. Tutto ciò con una variazione di bilancio ad un capitolo che solitamente aveva una dotazione economica massima di 300mila euro ed era finalizzato a piccoli contributi a fondazioni culturali e non.
Questa storia ci lascia un interrogativo: il prestito di 8 milioni dati dalla Finlombarda di Sciumè come prestito al Nerviano Medical Sciences di Sciumè verranno restituiti con gli 8 milioni che la Fondazione regionale biomedica di Sciumè ha ricevuto dalla Regione? Ma ci consente di trarre una conclusione: il miracolo di Formigoni di riuscire a rilevare un centro di ricerca con un grosso buco in bilancio a costo zero e senza trasferirne i debiti alla Regione Lombardia non è riuscito.
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Fondazione biomedica, la regione replica al PD

13 giugno 2012 
(Ln - Milano) "La Regione non si è fatta carico e non si fa carico di nessun debito o costo pregresso, ma ritiene invece di investire in nuova ricerca". In una Nota la Regione replica al Pd a riguardo della Fondazione per la Ricerca Biomedica. "Il Pd - prosegue la Nota - ritiene forse che gli stanziamenti per la ricerca siano costi ingiustificati per le casse pubbliche? E' quanto sembra di capire, leggendo la polemica pretestuosa sollevata da alcuni esponenti dell'opposizione su uno stanziamento di 8 milioni di euro deliberato dalla Giunta regionale a favore della 'Fondazione regionale per la ricerca biomedica'". "Questo stanziamento - prosegue ancora la Nota - non è affatto un costo ingiustificato o peggio uno spreco, ma un'operazione di capitalizzazione di una realtà importante che opera in un campo strategico come la ricerca biomedica, in cui la Lombardia vanta primati internazionali. Da tempo è partito un dialogo per la messa a punto del piano industriale della Fondazione, che prevedrà nuovi investimenti da parte della Regione". "Il Pd - conclude la Nota - faccia sapere dunque se ritiene che la Regione debba tagliare gli investimenti in ricerca e chieda magari ai ricercatori di Nerviano se condividono la sua proposta di non stanziare fondi per il settore biomedico".
(Lombardia Notizie) 

Fondazione biomedica, il consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri replica alla Regione
“Abbiamo grande rispetto per la ricerca e per tutti i ricercatori della Nerviano Medical Scienses. Il punto della questione è un altro su cui non si è risposto o non si è voluto rispondere. Noi abbiamo chiesto a Regione Lombardia perché al momento della nascita della Fodazione biomedica il presidente Formigoni aveva promesso di non versare nemmeno un euro aggiuntivo mentre adesso si scopre che verra’ erogato un finanziamento di 8 milioni di euro nella modalità descritta nel blog e soprattutto coinvolgendo la stessa persona con responsabilità in tutte e tre le strutture interessate guarda caso riconducibile alla sua cerchia ristretta” 

venerdì 8 giugno 2012

COMUNICATO della RSU di ACCELERA e del Coordinamento delle RSU del Gruppo NMS


Al Gruppo NMS ed a Regione Lombardia: BASTA FUGHE IN AVANTI 


Si è svolto ieri un ennesimo incontro tra la Direzione di Accelera, supportata dal Consulente di Ernst & Young e dalla Direzione del Personale del Gruppo NMS, e la RSU di Accelera insieme al Coordinamento delle RSU per discutere delle proposte aziendali per risolvere la difficile situazione economico-finanziaria di Accelera .

La riunione è stata deludente perchè l'Azienda si è limitata a riproporre l'idea iniziale di assorbimento totale dei sopraminimi, temperata da una modesta correzione basata sui maggiori o minori "carichi familiari" delle
lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, senza però dare risposte certe sui tempi delle iniziative, peraltro da loro annunciate, per ridurre i costi fissi e per aumentare la redditività.


Il prossimo 27 giugno si svolgerà un altro incontro in cui ci dovrebbe essere illustrata la situazione generale e gli interventi proposti per le altre aziende del Gruppo, ma nel frattempo registriamo che continuano le fughe in avanti di NMS che sembra essere determinata solo su un punto: riduzione degli stipendi dei dipendenti, come se in questi anni le lavoratrici ed i lavoratori di Nerviano non avessero "già dato" (assorbimento degli aumento contrattuali dall'ottobre 2008, mancati pagamenti e definizione dei Premi di Partecipazione dal 2009 ad oggi, eliminazione dei riconoscimenti personali legati agli obiettivi dei progetti).
Inoltre quanto ci è stato proposto è addirittura fuori dalle norme contrattuali!

Richiamiamo il Gruppo NMS a rispettare le indicazioni concordate nell'incontro del 24 Aprile u.s. in Regione Lombardia per affrontare concretamente i problemi e le varie inefficienze accumulate nel corso delle ultime gestioni, senza proporre ricette a senso unico ed irricevibili dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo NMS.


E' difficile immaginare che la salvaguardia ed il rilancio del sito di Nerviano possano avvenire solo attraverso la riduzione delle retribuzioni e non invece con la definizione di un piano industriale complessivo, certo e verificabile.


Nerviano, 8 Giugno 2012,
La RSU di Accelera ed il Coordinamento delle RSU del Gruppo NMS