mercoledì 22 dicembre 2010

Centro Nerviano entra in sistema regionale

Dal sito della Regione Lombardia

La proprietà del prestigioso Centro di ricerca di Nerviano (Nerviano Medical Science, NMS) passa dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione al sistema regionale. Il Centro di Nerviano, da sempre leader nel campo della ricerca medica e biomedica, è uno dei più grandi centri di ricerca e sviluppo farmaceutico in Italia e uno dei maggiori poli integrati di individuazione e sviluppo di farmaci oncologici in Europa. Con queste caratteristiche di eccellenza viene ora a far parte integrante del sistema di ricerca e cura a carattere scientico della Lombardia. Su proposta del presidente Roberto Formigoni, la Giunta ha infatti individuato i soggetti nuovi proprietari in 4 IRCCS lombardi (Istituti di ricerca e cura di carattere scientifico): Policlinico, Besta e Istituto dei Tumori di Milano e San Matteo di Pavia.
Lo ha annunciato in una conferenza stampa il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, affiancato dall'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani.
"Il nostro scopo - ha spiegato Formigoni - è consentire è valorizzare al meglio questo Centro e di salvaguardare ed esaltare le attività di ricerca scientifica e farmacologica che in esso vengono svolte svolte".
L'operazione avviene a costo zero: il passaggio è a titolo gratuito. Il posto di lavoro dei circa 600 dipendenti è assicurato.
"Con questa iniziativa - ha aggiunto il presidente - abbiamo voluto evitare la dispersione di un patrimonio di conoscenza e di talento riconosciuto a livello europeo, e anzi rilanciare a livello internazionale la nostra ricerca farmacologica: un settore, quello della ricerca preclinica, oggi messo in difficoltà sia dalla contrazione degli investimenti, sia dalla tendenza delle grandi multinazionali a concentrare la ricerca in pochi Paesi".
"Questo progetto - ha sottolineato da canto suo l'assessore alla Sanità, Bresciani - dimostra come la nostra sanità non vada considerata solo come un costo ma come una leva fondamentale di crescita e di sviluppo. Questo è possibile grazie alle sinergie tra i diversi attori in campo: università, industria e Finlombarda che collaborano con la Regione. L'ingresso a pieno titolo del Centro di Nerviano nel sistema sanitario regionale è un grande evento e una grande conquista: per quanto riguarda l'oncologia, quella che è già la piattaforma più grande del paese si rafforza ulteriormente per studiare e cercare le terapie personalizzatre, che rappresentano un notevole passo avanti per la medicina".
Regione Lombardia si è adoperata da tempo per la salvaguardia e il rilancio di questo prestigioso Centro. Dapprima assumendosi un ruolo di regia nella complessa fase che ha permesso di "salvare" il NMS messo a rischio dai piani di ristrutturazione della Pfitzer (la multinazionale allora proprietaria, dopo gli anni della nascita nel 1965 ad opera di Farmitalia e poi della Carlo Erba. Così è maturata l'acquisizione da parte della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, come pure la conseguente ricapitalizzazione (per un valore di 60 milioni) nel 2009 e l'avvio di un Piano industriale di rilancio. Rilancio che Regione Lombardia accompagna anche finanziando con 15 milioni in tre anni (2010-2012) un grande progetto in connessione con la Rete oncologica regionale. Il finanziamento è destinato alla realizzazione a Nerviano di una "Banca virtuale di materiale biologico", attraverso la costituzione di "una rete di biobanche" in Lombardia. In una biobanca vengono conservati campioni di tessuti utilizzati per ricerche di diverso genere in campo medico. In questo caso la costituzione della "rete di biobanche" servirà per sviluppare ulteriormente la ricerca per la cura dei tumori, attraverso la realizzazione di nuovi e più efficaci farmaci. Capofila del progetto è l'Istituto Nazionale dei Tumori, che ha attivato una collaborazione triennale con il Centro di Nerviano per portare a compimento il programma. La Rete Oncologica Lombarda è il network di patologia, ormai collaudato, che lega le strutture che si occupano della ricerca e assistenza in questo ambito.
"Grazie a questa alleanza - ha sottolineato ancora Formigoni - c'è dunque la possibilità di ottenere un duplice beneficio: si salda una realtà produttiva come quella di Nerviano a una realtà di ricerca pre-clinica e clinica che consente di mettere in pratica e valorizzare nel migliore dei modi la produzione di ricerca e sapere; in secondo luogo si ha la possibilità di testare i nuovi farmaci anti-tumorali in maniera appropriata, ovvero secondo un modello cosiddetto 'traslazionale', che presuppone una stretta integrazione, con uno scambio continuo di informazioni, fra laboratorio ed attività clinica, fondamentale per poter trasferire in tempi brevi al letto del paziente i risultati della ricerca stessa".
Ora, con l'acquisizione della proprietà del Centro, Regione Lombardia punta sullo sviluppo di tali sinergie mediante la piena ed effettiva integrazione del Centro di ricerca di Nerviano con il sistema sanitario regionale lombardo. Il Centro del resto possiede tutte le competenze e tecnologie richieste per un approccio moderno e competitivo alla ricerca scientifica relativa a nuovi farmaci antitumorali, con una pipeline di circa 12 progetti in pre-clinica e 5 molecole innovative in sviluppo clinico. Il legame organico che viene a stabilirsi con i quattro IRCSS permetterà di valorizzare al massimo le specifiche funzioni di ricerca scientifiche svolte da ciascuno di essi. E cioè il Policlinico S. Matteo di Pavia per le discipline di trapiantologia: malattie curabili con trapianto d'organi, tessuti e cellule e malattie internistiche ad alta complessità biomedica e tecnologica; il "Carlo Besta" di Milano per le malattie del sistema nervoso nell'adulto e nel bambino; il Policlinico di Milano per la riparazione e sostituzione di cellule, organi e tessuti e urgenza-emergenza nell'adulto e nel bambino; infine l'Istituto dei Tumori per l'oncologia. Non solo: la struttura del Centro di Ricerca di Nerviano risulta perfettamente adeguata per l'implementazione delle piattaforme esistenti presso le Fondazioni del sistema sanitario regionale; tale operazione consentirà la realizzazione di una piattaforma unica a livello europeo per sviluppare ricerca di base.
La Lombardia è la prima regione chimico-farmaceutica e biotech in Italia, con più di 100 imprese del farmaco e il 58,5% delle sperimentazioni cliniche rispetto al totale nazionale. In Lombardia, nel 2008, sono stati investiti in questo comparto 2,5 miliardi di euro, di cui quasi 700 milioni destinati all'acquisto di farmaci innovativi ad alto costo in ambito ospedaliero (farmaci oncologici, farmaci per le malattie rare, farmaci per pazienti HIV).
(Lombardia Notizie)

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venerdì 3 dicembre 2010

C’è un piano per battere il cancro

Oggi la Lombardia ha l’occasione di essere decisiva nella battaglia contro il male del secolo. Servono un centro di ricerca di livello, istituzioni di larghe vedute e privati coraggiosi. Così un sogno sta già diventando realtà

Inchiesta del settimanale Tempi con un'interessante intervista all'amministratore delegato Baielli.


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