giovedì 3 marzo 2011

TUMORI: STUDIO ITALIANO, REALTA' VIRTUALE PER COMBATTERLI ANCHE SE MUTANO

INT MILANO, SIMULAZIONI 3D AL SUPERCOMPUTER PER SCOPRIRE 'COCKTAIL' DI FARMACI SU MISURA
Milano, 2 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Contro gli inganni del cancro la ricerca italiana schiera la realta' virtuale. Con l'aiuto di speciali supercomputer, e' possibile scoprire in anticipo il 'cocktail' di farmaci su misura da somministrare contemporaneamente per terapie in grado di mantenersi efficaci anche quando il tumore muta, cambiando la sua architettura per sfuggire alle cure. L'efficacia di questo approccio, basato su simulazioni in 3D, e' stata dimostrata dagli scienziati dell'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano in uno studio pubblicato su 'Nature Reviews Clinical Oncology'.

La ricerca, coordinata dal direttore scientifico dell'Int Marco Pierotti e presentata oggi in un incontro all'Irccs di via Venezian, e' stata condotta con la collaborazione dell'universita' di Trieste e fondi dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Il metodo e' stato applicato ai Gist (tumori stromali gastrointestinali), una famiglia di neoplasie rare che si sviluppano sulle pareti dell'apparato digerente, ma l'obiettivo e' estenderlo nel prossimo futuro a tutti i tipi di cancro. Compresi i cosiddetti 'big killer'.

Grazie a un'alleanza con il Nerviano Medical Sciences (Nms), il maxi-polo alle porte di Milano entrato nella Rete oncologica lombardia (Rol), "in un paio d'anni - stima Pierotti - contiamo di arrivare al primo trattamento messo a punto utilizzando questo sistema innovativo".


OBIETTIVO SCEGLIERE 'A TAVOLINO' IL MIX ANTI-RESISTENZA
Per resistere ai farmaci un tumore evolve e si modifica, cambiando la propria struttura molecolare in modo da neutralizzare le terapie. Grazie alla nuova metodica, assicurano gli esperti dell'Int di Milano, non solo è possibile prevedere le future trasformazioni della neoplasia, ma si possono anche selezionare 'a tavolino' gli ingredienti del mix terapeutico in grado di contrastare il cancro una volta che muta.

Per dimostrare l'efficacia di questo approccio Pierotti e colleghi hanno scelto i tumori Gist, causati dall'attivazione impazzita di due recettori chiamati Kit e Pdgfr-A. Per 'spegnerli' esistono già dei medicinali ad hoc (in questo caso gli studiosi hanno usato il blockbuster imatinib, noto come capostipite dei cosiddetti
farmaci intelligenti), ma quando la neoplasia muta Kit e Pdgfr-A cambiano forma e il farmaco non riesce più ad agganciarli perfettamente. In altre parole, il cancro diventa resistente alla cura.

Mentre per bypassare il problema con le tecniche tradizionali servono lunghe sperimentazioni in vitro - provando una per una diverse molecole finché non se ne trova una che combacia con i recettori mutati - con i supercomputer i tempi si abbattono. Utilizzando una rete di 'cervelloni' disponibile a Trieste, i ricercatori milanesi hanno potuto ricostruire modelli virtuali in 3D dei recettori
bersaglio sia normali che mutati. Quindi, in simulazioni a tappeto hanno provato a 'catturarli' con diversi farmaci, fino all'incastro perfetto chiave-serratura.

NERVIANO MEDICAL SCIENCES ALLEATO PER NUOVE TERAPIE
"Le previsioni del modello circa quali molecole sarebbero state efficaci contro i tumori mutati - spiega Pierotti - sono state perfettamente confermate dalle osservazioni in laboratorio e anche dalla terapia nel paziente: usando lo specifico
farmaco individuato attraverso i modelli 3D abbiamo potuto registrare miglioramenti, documentati anche da immagini ricavate con la Tac/Pet".

E "poiché in teoria è possibile prevedere tutte le eventuali mutazioni dei recettori dei tumori, quindi disegnarne modelli tridimensionali in realtà virtuale - aggiunge il direttore scientifico dell'Int di Milano - il nostro obiettivo futuro è mettere ogni possibile mutazione a confronto con molecole potenzialmente attive,
fino a trovare tutte quelle che si incastrano perfettamente". Lo screening sfrutterà l'alleanza con il Nerviano Medical Sciences e la sua 'libreria', un mega-archvio con "circa 65 mila candidati farmaci", precisa Pierotti.

"Quindi - conclude lo scienziato - una volta individuate le molecole più adatte a trattare ogni mutazione del tumore, sarà possibile creare cocktail di farmaci efficaci in maniera duratura. Somministrando tutte le molecole efficaci contemporaneamente, saremo in grado di combattere tutte le mutazioni, anche quelle che ancora non si sono manifestate".