mercoledì 24 ottobre 2012

Nerviano Medical Sciences: "Presto arriveranno i ricavi dovete lasciarci lavorare"


La prima pagina de Il Giorno Legnano di oggi è dedicata alle vicende del centro di ricerca di Nerviano; inoltre, all'interno del quotidiano, c'è un'interessante intervista ad Antonella Isacchi a firma di Cristiana Mariani:

Nerviano, 24 ottobre 2012 - «Dateci il tempo di raccogliere i frutti del nostro lavoro». L’appello arriva direttamente dai laboratori di via Pasteur. Lì ogni giorno 575 persone, di cui 170 ricercatori, lavorano su test, esperimenti, osservazione e selezione di molecole per arrivare alla realizzazione di farmaci che combattono i tumori. «Alcune molecole sono già in fase clinica, altre sono vicine al momento nel quale potranno essere vendute.

Per noi il 2013 sarà un anno importante nel quale molti prodotti arriveranno ad una fase in cui possono generare un ritorno economico importante. Per questo bisogna dare tempo a questo centro». Antonella Isacchi è direttore del reparto di biotecnologie di Nerviano Medical Sciences e coordinatrice della piattaforma chinasica, e come tutti i ricercatori e i dipendenti del centro di ricerca oncologica farmaceutica crede molto in ognuno dei progetti che si sviluppano a Nerviano.

«Si sente spesso dire che questo è un centro che non produce nulla e invece è proprio il contrario - afferma -. Nella ricerca i risultati non si vedono subito, ma richiedono tempo e generano profitti a lungo termine. Le antracicline e altre molecole come l’Examestane, ad esempio, sono state scoperte qui e si usano ancora adesso per curare i malati di cancro». 

Il vincolo durato anni con Pfizer, l’azienda americana che deteneva la proprietà del centro prima di cederlo alla Congregazione dei figli dell’immacolata concezione, ha pesato non solo sul passato ma anche sul presente di Nms. «Di solito si pagano i lavori del presente con i profitti delle molecole vendute nel passato - aggiunge Isacchi -, in realtà per noi questo non è successo perché i proventi delle molecole di Nms sviluppate in passato sono confluiti nel patrimonio di Pfizer e non contribuiscono a finanziare la ricerca presente. Adesso siamo finalmente liberi di vendere le molecole che abbiamo sviluppato negli ultimi anni». A Nerviano si utilizzano modalità nuove di ricerca.

Rispetto alla tradizionale chemioterapia, le nuove tecniche prevedono un intervento mirato sulle cellule malate. «Le molecole che scopriamo ed elaboriamo qui - dichiara Antonella Isacchi - non servono a combattere un unico tipo di tumore, ma un difetto molecolare che può essere presente in tumori di organi diversi. Nella trasformazione tumorale una cellula è come se fosse drogata in quanto diversi processi sono attivati in modo eccessivo, scoprendo il difetto molecolare e agendo in modo mirato su questo le si toglie la droga e quindi si blocca il tumore».

Sono due le principali tipologie di molecole sulle quali si lavora a Nerviano Medical Sciences: le chinasi e i citotossici, questi ultimi però con una novità rispetto al passato: «Leghiamo queste molecole a degli anticorpi che permettono di arrivare direttamente al bersaglio. Le cellule sane non vengono intaccate dalla terapia».